Gli erboristi Caffo, esperti in preparazione di estratti, liquori ed
elixir da ben 4 generazioni hanno deciso di valorizzare la preziosa
pianta calabrese con una linea di prodotti naturali ottenuti
coniugando le attuali tecnologie con i metodi tradizionali di
lavorazione, in modo da ottimizzare la qualità del prodotto finito.
La liquirizia Caffo, si distingue oltre che per le qualità intrinseche
superiori della dolce radice calabrese, per il metodo di
lavorazione naturale volto a preservare le caratteristiche
organolettiche del succo.
Ancora oggi, come trecento anni fa, il metodo “calabrese” di
estrazione del succo di liquirizia prevede l’utilizzo di sola acqua
calda senza aggiunta di alcun solvente o di additivi chimici. Le
radici finemente tranciate e macinate, vengono infuse in acqua
calda il tempo necessario per cedere il prezioso succo.
Successivamente con appositi separatori, vengono
allontanati i residui solidi e si procede alla concentrazione
per evaporazione
fino all’ottenimento di una pasta di liquirizia che viene portata
alla concentrazione voluta in appositi cuocitori. L’estratto così
ottenuto viene avviato agli estrusori ove avviene la trafila,
oppure viene trasformato in pani destinati agli altri usi industriali.
Le ultime operazioni consistono nell’asciugatura del prodotto in
appositi forni a bassa temperatura, in modo da ridurre
gradualmente la percentuale di umidità e nella lucidatura finale
che avviene con getti di vapore.
Tutti i procedimenti approvati da Caffo rispettano il disciplinare di
produzione della liquirizia di Calabria D.O.P.
e consentono l’ottenimento di un prodotto
naturale di altissima qualità, che non
contiene zuccheri aggiunti, coloranti o
additivi.
Spinti dalla passione per le tradizioni della propria terra e forti
dell'esperienza acquisita nel campo erboristico, la famiglia Caffo
ha deciso di rilanciare l'antica Liquirizia Taitù, memorabile marchio
utilizzato fino agli anni '50 dalla fabbrica di liquirizia Laganà di
Roccella Jonica e dedicato a Taitù imperatrice di Abissina nel 1889.
Per approfondire vai al sito www.caffo.com